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Imago Dalmatiae. Itinerari di viaggio dal Medioevo al Novecento

Castelnuovo

"Il giorno susseguente 2 giugno alle ore 4 di mattina, il piroscafo partì da Budua, rientrò nel canale di Cattaro, e dopo 3 ore di viaggio fermossi a Castelnuovo. Il re scese a terra ricevuto da quelle autorità, che lo accompagnarono alla chiesa, indi a visitare quelle vicine fortificazioni.

La calca della gente qui pure come ovunque non mancava. […]. Continuando la stessa via, arrivammo ad un convento di rito greco denominato di Savina, dove il re visitata la chiesa, fermò lo sguardo su d’una bella pittura, rappresentante la morte di S. Maria. Il convento di Savina è molto ricco, a che molto contribuirono i donativi di quegli abitanti. Dietro la chiesa havvi un monumento sepolcrale di marmo, eretto dalla famiglia Vucetich a qualcuno de’ suoi. La famiglia Vucetich originaria di Castelnuovo, è una delle distinte Dite di Borsa in Trieste. Oltre la famiglia Vucetich, havvene molte altre cospicue fra il ceto mercantile in Trieste, native di questo luogo. Seguitando il cammino si giunse discendendo al Lazzaretto marittimo. Durante questa passeggiata non lasciava fuggire le piante che mi parevano di qualche interesse. […].

Castelnuovo (Castrum novum sive Neocastrum), città di 600 eppiù abitanti, capoluogo del distretto dello stesso nome, trovasi posto sul declivio d’un monte che s’innalza 200 piedi circa sul livello del mare, la città è piccola, circondata di mura, con due forti, l’uno chiamato di terra, l’altro di mare, hanno però molto sofferto da terremoti; due porte l’una porta-terra o porta-grande, l’altra porta-mare; due piccoli sobborghi: Topla e Savina. Alla distanza di 400 passi, circa evvi un forte detto spagnuolo, perché fu fabbricato dagli spagnuoli durante il loro soggiorno in quel paese, ciò che fu nell’anno 1538. La posizione della città è amenissima, la vegetazione dei contorni rigogliosa ferace, il passeggio verso la località detta Magazza, e quello verso il convento di Savina sono veramente deliziosi. La città ha una pretura, un podestà, un medico condotto, un chirurgo distrettuale, un comando di piazza, una scuola elementare, ufficio di posta, un convento di padri riformati ed uno di cappucini. Ogni sabbato hanno bazzaro, ch’è molto frequentato. Castelnuovo ha 129 case, 163 famiglie; gli abitanti sono parte cattolici, parte greci.

Visitato il lazzaretto, si dovette aspettare il piroscafo lasciato a Castelnuovo; nel frattempo il re volle innoltrarsi in una densa macchia frondosa appiè d’un colle, per osservare la vegetazione, lasciando tutta la comitiva sulla riva, in questo tratto quantunque breve, incontrammo qualche pianta che non ci dispiacque" (pp. 113-115).