IT | EN

Imago Dalmatiae. Itinerari di viaggio dal Medioevo al Novecento

Zara

"La mattina del 24 (maggio 1838), all’ore 4 1/4 partì il vapore da Ossero risolcando il Quarnero: passò tra i Lossini e l’isola di Sansego, si diresse per San Pietro de’ Nembi a Zara dove arrivò a mezz’ora pomeridiana" (p. 30).

"Giunti a Zara il piroscafo gettò l’ancora in porto. I bastioni e la riva di quella parte, essendo giorno di festa, erano coperti da moltitudine di popolo. S. E. il governatore, generale conte di Lilienberg, seguito dal suo stato maggiore in gran gala, e dalle autorità principali, giunse subito al bordo per complimentare S. M. che lo accompagnò poscia alla cattedrale. La calca per le strade ove passava il re era grande, le finestre piene di dame e signori, tutti desiderosi di mirare ed onorare nel suo passaggio Federico Augusto. […]; fu celebrata una messa che il re ascoltò con edificazione. Terminato quell’officio divino, gli si mostrarono le pitture più ragguardevoli e le rarità della chiesa, indi fu condotto a vedere il museo nazionale di archeologia, che surse sotto gli auspicii di S. E. il governatore conte di Lilienberg, ricco in specialità di oggetti raccolti nella provincia per l’istruzione della gioventù; la chiesa di San Simeone con tutto quello che di raro offre la stessa, particolarmente il sarcofago d’argento dorato, contenente le ossa di detto santo protettore della città. Il sarcofago rammenta il voto della regina d’Ungheria Elisabetta per la salute di Lodovico suo consorte.

Usciti dalla chiesa incontransi i cinque pozzi che si trovano sulla piazza dinnanzi la porta del giardino pubblico (sono cisterne o gran serbatoj d’acqua piovana, che passa per purgatoi di sabbia), rarità mirabile per la loro costruzione, lavoro del famoso Sammicheli celebre architetto veronese; si passò tosto nel giardino, opera escogitata nel 1829 dell’or tenente maresciallo barone di Welden botanico egregio, durante il suo presidio in questa città, che percorse allora la Dalmazia, schiarì molte piante della stessa e protesse coloro che perlustrarono quelle contrade.

Il consigliere intimo cav. di Minkwitz maggiordomo di S. M. invitò a pranzo il governatore conte di Lilienberg col suo ajutante barone di Jellacich a bordo del piroscafo. Il governatore fece al re breve e distinta descrizione della Dalmazia, parlando a vantaggio di quella popolazione, dell’indole del morlacco, del terreno atto a migliorare le risorse di quegli abitanti, dei prodotti che potrebbero venire molto migliorati, specialmente le differenti qualità dei vini, che per la loro amabilità e potenza possono paragonarsi a molti di que’ forestieri, che con gran dispendio si procurano per le tavole dei ricchi. Pregò S. M. il permesso di mandare a bordo qualche bottiglia per assaggio, onde far fede di quanto diceva. […].

La sera per cura del governatore fu il teatro illuminato a giorno, e cangiata la rappresentazione comica prima fissata. […]. La rappresentazione fu due farse divertevoli, in lingua italiana, ben eseguite da quegli attori. Il teatro era zeppo di pompose dame e galanti signori. Le più rinomate autorità civili e militari durante la rappresentazione una dopo l’altra venivano a far corteggio all’augusto personaggio. Terminato il teatro, 16 torcie accese, portate da’ cittadini accompagnarono S. M. sino fuori la porta marittima. […]. Arrivato il re a bordo, trovò che il governatore aveva mandato una serie di bottiglie di differenti vini dalmati; varie opere intorno alla Dalmazia, un scematismo ecc.; tutti legati elegantemente in marrocchino rosso. A tutto ciò un dipinto ad olio, contornato di bellissima cornice dorata, su cui era tratta maestrevolmente la festa tenuta nell’aprimento della nuova strada, che attraversa il monte Velebich e mette in diretta relazione postale Zara colla capitale dell’impero.

Zara (Jadera) città regolarmente fortificata è la capitale dalla Dalmazia, laddove trovasi il centro di tutte le autorità superiori politiche, giudiziarie, camerali e militari, giace sopra una lingua di terra separata dal continente da una fossa profonda artificiale, sulla quale si passa per un ponte. Le contrade sono regolari, qualcheduna stretta. Ella è sede altresì d’un’arcivescovo ch’è metropolita di tutta la Dalmazia ed ha molte chiese, un Seminario centrale o metropolitano di chierici studenti per tutta la provincia; un Ginnasio; un Convitto imperiale; una Scuola normale ecc. Manca d’acqua di fonte e di fiume, l’acqua bevibile si raccoglie nelle cisterne, e vi supplisce ora un’acquedotto artificiale. Il porto di Zara è assai grande ma poco profondo, situato alla parte di tramontana, soggetto per conseguenza a suoi venti. La sua popolazione è di 6800 abitanti" (pp. 32-34).