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Imago Dalmatiae. Itinerari di viaggio dal Medioevo al Novecento

Cattaro

“Cattaro latinamente Cathara è una buona città posta alle radici de’ vicini monti in una estremità del Canale, che da essa trae il nome, e poco lontana dal paese de’ Montenegrini or or mentovati. È forte ugualmente per natura che per arte, con un buon castello, e numerosa guernigione. Un Veneto Patrizio con titolo di Provveditore Straordinario la regge, insieme cogli aggiacenti luoghi, ed ha in oltre il suo particolar Rettore, ch’è un altro Nobile Veneto, da cui le si amministra giustizia secondo gli antichissimi suoi municipali Statuti. Gode questa città molti insigni Privilegj, e la sua Nobiltà uguaglia se non supera in antichità e fregj quella di tutta la contigua Dalmazia. Un Consiglio de’ suoi Cittadini, veri e fedelissimi sudditi del suo Principe, presiede co’ Pubblici Rappresentanti alle cose del Comune, ed elegge anche alcuni Magistrati subalterni.

La sua Vescovil sede è molto antica, e ora siede in essa Monsignor Gio. Antonio Castelli, nativo di Modone. Per suo Protettore ha S. Trifone, di cui nella principal Chiesa riposano le sagre ossa venerate con somma divozione da’ suoi Cittadini; ed è notabile, che nelle sue monete evvi scolpita l’immagine di questo Santo, anche dopo esser passata la città alla divozione della Repubblica, che non la privò del diritto di batterne, benché soltanto di rame. 

Oltre alle moderne fortificazioni, e un grosso presidio, la Piazza siccome frontiera è guernita di buone artiglierie, di magazzini, e d’altri militari attreccj; e i suoi abitanti possono computarsi come altrettanti bravi e animosi soldati. Nel suo territorio si contano 16. villaggi, e luoghi abitati” (pp. 408-409).