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Imago Dalmatiae. Itinerari di viaggio dal Medioevo al Novecento

Lissa

“È tra le maggiori isole dalmate, quella più inoltrata nell'Adriático. Il canale di Lissa la divide dalle isole Spalmadori e da Lésina. Dista 36 miglia dal continente dalmata, 64 dal Gargano, 92 dalla foce del Tronto. A forma di trapezio, è lunga 17 km., larga al massimo 8, con una superficie di 100 (secondo altri 113) kmq. Si presenta alta sul mare ed è percorsa da E a O da 3 catene, che scendono dirupate verso O, ove si protende in mare la magnifica punta S. Giórgio. Culmina nel M. Om m. 585, a SO, sul quale si trova una bassa torre. Altre vette notevoli, il M. Sfonci e il M. Cameninacich. […]. La situazione dell'isola, lontana dal continente, esercita un'influenza notevole sul suo clima e particolarm. sulla temperatura, la quale da mar. a sett. è più bassa di quella della costa (Spálato) e delle altre isole e da ott. a feb. è più elevata. Grazie a quest'ottimo clima, talvolta i datteri vi giungono a maturazione. La quantità della pioggia è abbastanza elevata, distribuita dall'autunno alla primavera; durante l'estate l'isola soffre di assoluta siccità e, in causa della natura calcarea del suolo, non ha acque correnti nè sorgive. Nei punti ove il calcare è coperto dalla terra rossa la pioggia viene assorbita meno facilm. e forma stagni; tale è quello nel fondo del Veliko Polje, presso il villaggio di Villabassa, a SE del paese di Lissa, e al cui margine è una voragine; […]. A S di Cómisa si trovano 2 sorgenti di acqua fredda dolce e perenne fra le rocce eruttive. Dei venti, domina lo scirocco e vi è forte il maestrale, debolissima la bora.

La principale coltura è quella della vite, che cresce nei pendii attorno a Cómisa, costituiti da rocce eruttive e da gessi e nel fondo delle depressioni di Dracevo e Veliko Polje, ov'è la terra rossa, e nelle depressioni di Zlopolje e Vagagno, ove cresce sulle sabbie diluviali. Alla coltura della vite, che è stata quasi interam. ricostituita dopo l'abbandono in causa della guerra mondiale, attendono gli ab. del paese di Lissa, che ne ricavano il celebrato vino opollo. Nell'isola si coltiva anche l'ulivo e si raccoglie il miele. Il resto dell'isola è sprovvisto di vegetaz. oppure è a macchia e con alberi isolati. La principale industria è quella della pesca, alla quale si dedicano particolarm. gli ab. di Cómisa coi loro 200 battelli. Si pescano particolarm. gamberi (d'inverno) e sardine e queste vengono preparate nelle scatole da 9 stabilimenti a Cómisa e da 2 a Lissa. Minore industria è quella della fabbricaz. dei merletti con le fibre dell'agave.    

Due sono i centri principali: Lissa, in fondo a una baia nella costa N, e Cómisa, in un golfo profondo della costa O; mentre presso la costa SE è il villaggio di Rúccavaz. Nell'interno sono soltanto piccoli centri, quasi tutti lungo una depressione carsica che s'estende longitudinalm. da NE a SO, col fondo coperto di terra rossa, […]. Vi sono anche capanne sparse, con muri di pietra, che servono di dimora temporanea ai pescatori e ai vignaioli. La maggior parte degli ab. conosce la lingua italiana.

CENNO STORICO. — […]. Il 18 luglio 1866 la flotta italiana assalì l'isola, ma la mattina del 20, mentre essa rinnovava l'attacco a Cómisa e preparava lo sbarco a porto Carober, fu provocata a battaglia, nel canale di Lissa, dalla flotta austriaca, comandata dal barone Wilhelm von Tegetthogg. La perdita quasi immediata della nave «Re d'Italia», lo scoppio della «Palestro» e la quasi mancata azione direttiva da parte dell'ammiraglio italiano, conte Carlo Pellion di Persano da Vercelli (1806-83), determinarono, nonostante mirabili atti individuali di valore (sacrificio di Alfredo Cappellini da Livorno), l'insuccesso italiano. Insuccesso o mancata vittoria, ché sconfitta non fu; la flotta italiana rimase nelle acque ove aveva combattuto, traendo in salvo i superstiti del «Re d'Italia» e della «Palestro» e intatta era e pronta all'azione la 2ª squadra comandata dal contrammiraglio Albini, mentre la flotta austriaca dovette riparare malconcia a Porto S. Giórgio, nella costa N di Lissa. Il Persano, tratto davanti all'Alta Corte di Giustizia sotto accusa d'imperizia e negligenza, venne il 15 apr. 1867 condannato alla destituzione. […].

In fondo al porto S. Giórgio sono il paese di Lissa (Alb. Hitomić, 14 l., cam. da 25 a 45, d. pens. 65 d.), approdo dei piroscafi e sede di Ufficio di Porto, e il villaggio di Cantone (entrambi i centri, ab. 4300). […]. Nel porto sporge la penisoletta S. Girólamo, con la chiesa omon. e il cimitero nel quale, mon. ai Caduti Austriaci della battaglia navale di Lissa del 1866, costituito da un piedistallo con leone (i marinai ital. ricuperarono le catene della «Formidabile» sostituendole con altre). Verso l'estremità E del porto è un cimitero costruito dagl'Inglesi nel 1815, nel quale furono sepolti i morti della battaglia navale del 1812 (vi sorge una piramide con triplice iscriz.: inglese, latina e italiana). A bassa marea si vedono nel porto antiche costruzioni. — Una CARROZZ., attraverso la valle di S. Michele (bella pineta), conduce a Cómisa, […], ab. 4650 (Alb. Kukuljiš, 16 l., cam. a 1 l. 20 d., a 2 l. 40 d., pens. 60 d.), scalo dei piroscafi, borgo di pescatori. […]. Il paese venne fondato dai Veneziani e vi sono tuttora famiglie che discendono dai primi ab.; altre discendono da profughi del continente fuggiti all'invasione turca" (pp. 199-202).