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Imago Dalmatiae. Itinerari di viaggio dal Medioevo al Novecento

Salona

"(Nel villaggio di SalonaAlb. Salonae, 6 l.; ristor.). — Con ferr. [da Spalato], km. 6, in 11-20 min. (partendo col dir. delle 9, si può essere di rit. col treno delle 12.30, avendo 3 ore per la visita). Per carrozz. (a piedi, in 1 ora; con auto, in 15 minuti). Si esce a NE (dal Narodni Trg, si prende la Bosanska ul. proseguendo nella Nodilova ul., poi a d.) per la Livanjska ul. Sovrapassata la ferr., si trova a d. l'Istituto per gli orfani, a sin. il serbatoio dell'acquedotto; si va fra campi a coltura, vigneti e ville. Si scopre a sin. la baia di Venézia Piccola, col paesetto omon. su una penisola, si lascia a d. la chiesetta di S. Doimo, che risalirebbe al tempo del trasporto delle reliquie del santo di Salona a Spálato; si vede verso NE il canale dell'acquedotto di Spálato (fu fatto costruire da Diocleziano e, restaurato, fornisce di nuovo dal 1878 l'acqua alla città), si attraversa la ferr., si valica il Giadro e si arriva a un bivio, con un obelisco, donde si volta a sin. nella strada per i Castelli (le Castella) e per Traù. Si vede a d. il campo delle rovine di Salona; dopo un rettilineo si piega leggerm. e si trova sulla sin. la Staz. ferrov. di Salona; di qui si può incominciare la visita delle Rovine di Salona. […].

La visita si fa sotto la guida del guardiano, che abita in una graziosa casetta, il Tusculum. Lungo la carrozzabile verso O (che è la via Áppia dei Salonitani), a d., si vede il Murazzo, grande Muraglia che si stende per c. 3 km., ma interrottam., fin quasi a Castel S. Giórgio, e rappresenta la via munita costruita da Salona al mare. Ai lati della via si stendeva l'Orto di Metrodoro, vasta necropoli ricca di sarcofagi (i migliori furono portati al Museo di Spálato), di camere sepolcrali e di mausolei. Al di là della ferr., la capp. di S. Caio, che ha per alt. un sarcofago con le fatiche di Ercole. Seguendo la carrozz. verso E, si volta quasi subito nel 1º sent. a sin., si passa attraverso i resti della Porta Occidentale e si arriva all'Anfiteatro (m. 65x47), del I sec. d. C. e capace di 20 mila spettatori, al quale, come a Pompei, si appoggiavano le mura urbiche. […]. Restano l'ingr. a E, formato da 4 colossali pilastri, e parte della cavea e del muro di cinta; imponenti le opere di sostruzione a SE, la parte meglio conservata. — Si seguono le mura in direz. E, quasi rettilinee; dopo 8 min. di percorso si vedono sulla sin. 16 sarcofagi allineati in una specie di fossato, scoperti negli scavi del 1870; si valica il ruscello Kapliuch e poco dopo, ove le mura piegano verso N si vedono gli avanzi della Porta Suburbana II. Di qui un sent. verso S conduce alla Porta Cesarea, alta m. 7.90, […]. La Porta ha 2 possenti torrioni ottagonali e in parte risale all'epoca repubblicana, in parte a un resturo di Costanzo. Procedendo verso il mare, poco prima della carrozz., si vedono notevoli avanzi del Teatro, forse augusteo, del diam. di c. 45 m., di cui è particolarm. interess. la scena, con grande nicchia mediana. Poco lontano è un Tempietto, tetrastilo e in antis, di stile e schema classicistici, che ricorda quelli di Spálato e di Pola. Nei pressi, ruderi di altri edifici. — Di ritorno alla Porta Suburbia, proseguire rasente le mura. Si trovano a d. le rovine della Basilica Urbana, del IV sec.; vi sono grandi colonne, pavimenti musivi (uno rappresenta Saffo e le Muse); a sin. di essa è il Battistero ottagonale, del VI sec. con prezioso pavimento musivo (2 cani che si dissetano, simbolo dell'anima assetata di Dio), e il fonte battesimale, il più antico che si conosca. A E sono rovine di Terme, del II sec.. Dalla Basilica le mura piegano verso E, fiancheggiate dai resti dell'acquedotto. Seguendo un sent. verso N, si arriva, a 200 m., al Tusculum e poco dopo alla Necropoli di Manastirine (il nome deriva probabilm. da Monasterii ruinae): è il Coemeterium legis sanctae christianae, il più importante dopo le catacombe di Roma. Fu messo in luce dal 1875 in poi; […]. — Dal Tusculum, prendendo verso O, si trova la detta capp. di S. Doimo e, giunti al Kapljuch, si piega a d. e si arriva alla Necropoli di Marušinać cioè il Coemeterium Sancti Anastasii, coi resti della basilica omon. — Riprendere il giro delle mura; si arriva al luogo della Porta Capraria, sotterrata, sulla quale fu composta una porta moderna a 2 fornici mediante frammenti antichi. Proseguendo si giunge all'angolo NE ove le mura sono rafforzate da spesse torri quadrate con cammino di ronda, poi si arriva alla Porta Andetria, ove le mura piegano verso S e servono di sostruzione alla carrozz. Si segue questa, […], deviando a sin., si traversa un ramo del F. Giadro e, in un'isola di questo, si trovano le fondamenta della chiesa di S. Maria a Salona, […].

La visita di Salona, che lascia nel visitatore, anche per l'ambiente suggestivo e maestoso, un'impressione indimenticabile, si suole unire a quelle di Traù e di Clissa. In nessun caso si deve omettere la gita alla Sorgente del Giadro, in 45 minuti, prendendo all'estremità E delle rovine di Salona la carrozz. diretta a S, poi a sin. lungo la riva d. del fiume, attraverso prati; si valica il Giadro presso una fabbrica di cemento e dopo 10 min. di percorso si arriva all'alta parete rocciosa donda sgorga il fiume" (pp. 181-183).